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Chiedetelo ai bambini siriani

La guerra in Siria è iniziata 7 anni fa. Pian piano la macchia del conflitto si è estesa sempre più fino a toccare l’intera regione. Si combatte ad Afrin, nel nord. Si muore anche nel Ghouta, a sud. E il numero dei bambini siriani che muore in questa guerra aumenta sempre più.

Se volete ridurre la guerra a numeri, in vostro soccorso viene il sito IamSyria che ci porta i numeri reali ed aggiornati di questo conflitto. Solo nell’anno 2017 a perdere la vita sono state 11.321 persone. Ma a spaventarci di più deve essere il numero di morti collaterali, quelle dei civili: 10.204. Di questi 10 mila, 1.536 sono donne e 2.998 bambini siriani. Strappati ai giochi, strappati alla vita. Vittime che tutti dovremmo piangere.

Poiché in questa guerra non c’è più un buono e nemmeno un cattivo, ma restano solo i cadaveri dei civili a terra, voglio analizzare per voi i dati di 3 giorni presi a caso dal calendario della morte.

  • 11 febbraio 2018: il network siriano per i diritti umani (SNHR) documenta la morte di 11 civili, inclusi 2 bambini e 2 donne. Di cui 9 sono i civili uccisi dalle forze del regime siriano, 2 da altri partiti.
  • 14 febbraio 2018. Buon San Valentino anche a voi. Quest’anno un regalo alternativo: le forze del regime siriano vi regalano 2 cadaveri di civili; le forze russe, più generose, abbondano a 4, inclusi quello di una donna e 2 bambini; non poteva certo mancare l’ISIS con l’uccisione di un civile.
  • 16 febbraio 2018: le forze del regime siriano uccidono 8 civili, tra cui 3 bambini e una donna; l’ISIS un civile; le forze curde un civile e un altro civile muore per mano di altri. In un giorno qualunque, 11 civili hanno perso la vita.

Dal 2011 ad oggi, la Siria si è trasformata in un moderno banchetto all you can eat. Resistere alla tentazione di andare lì e sganciare una bomba è difficile. E così, accanto ai gruppi autoctoni come le forze del regime di Bashar al-Assad e la controparte ribelle, a questo banchetto partecipano anche la Russia, Israele, l’ISIS, la Turchia.

Sì, la Turchia ha lanciato l’operazione Ramoscello d’ulivo e ha attaccato la zona siro-curda di Afrin, nel nord della Siria. Assad non è rimasto certo a guardare e ieri, 20 febbraio 2018, le truppe vicine al suo regime sono arrivate all’enclave di Afrin. Erdogan per tutta risposta ha coordinato una serie di bombardamenti aerei.

I numeri di bambini che perdono la vita sotto le bombe nell’inferno siriano sono così elevati da aver lasciato senza parole persino le Nazioni Unite.

“AMMAN, 20 Febbraio 2018- “Nessuna parola renderà giustizia ai bambini uccisi, alle loro madri, ai loro padri e ai loro cari.”
L’UNICEF rilascia questo comunicato vuoto. Non abbiamo più parole per descrivere la sofferenza dei bambini e la nostra indignazione.

Articolo di Lorena Bellano, Ultima Voce
www.ultimavoce.it/bambini-siriani-guerra/

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