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Missione in Siria, aprile 2023

Abbiamo aspettato a raccontare i dettagli della missione a cui hanno partecipato il Presidente Enrico Vandini e la Vice Lorella Morandi accompagnati dall’amico e socio Paolo Guarneri, autore delle fotografie, perché speravamo di farlo contemporaneamente ad un progetto a cui stiamo lavorando da allora ma di cui Vi parleremo in seguito perché ancora in fase di definizione.

La missione si è svolta dal 23 al 27 aprile 2023 e la prima tappa è stata la città di Gaziantep dove era programmato un incontro con il Dott “Hatem” che chi ci segue da anni avrà forse avuto modo di incontrare al Festival Chiarissima di qualche anno fa a cui lo avevamo invitato per raccontare la sua esperienza di medico che per ultimo ha lasciato l’ospedale pediatrico di Aleppo. Si è approfittato per parlare della situazione generale della Siria dove il dottore ancora lavora qualche giorno a settimana come referente di una Ong francese e inoltre si è fatto un giro in città per verificare i danni del recente terremoto per fortuna non particolarmente ingenti. In serata, recati all’aeroporto per recuperare un amico sostenitore che arrivava dall’Italia con un volo diverso dal nostro, abbiamo avuto la prima, bella sorpresa: anziché in macchina il direttore della Fondazione Fatih Sultan Dernegi è andato a recuperare la nostra comitiva con un minibus carico dei bambini che seguiamo da anni che hanno accolto Enrico, Lorella, Paolo e Gabriele con abbracci e doni davvero commoventi.

Chi ci segue sui social avrà forse avuto modo di vedere il video che è stato condiviso. Nei giorni successivi, nella cittadina di Kilis, si è avuto modo di constatare i danni del terremoto e di incontrare famiglie che ancora sono costrette a vivere in tenda in seguito al terremoto e si sono portati aiuti ai più bisognosi. Abbiamo anche incontrato un gruppo drammaticamente numeroso di uomini che sono rimasti invalidi a causa della guerra e abbiamo avuto modo di appurare che il sostegno a loro garantito dal governo turco copre a stento il costo dell’affitto delle loro povere case e a tutto il resto devono provvedere loro senza avere peraltro la possibilità di lavorare a causa dei loro handicap fisici.

Già nel corso dell’incontro abbiamo provveduto ad integrare il sussidio che la Fondazione Fatih Sultan Dernegi aveva disposto a loro favore e da subito le nostre menti si sono messe in moto per capire come poterli aiutare ad avere una vita il più agevole possibile e soprattutto come fare per garantire loro il modo di sostenersi senza dovere ricorrere a quella che potrebbe essere una semplice elemosina. Abbiamo quindi deciso di acquistare prodotti che possano vendere per strada oltre a macchine per fare la passata di pomodoro che la fondazione venderà tramite canali che sta cercando.

Abbiamo anche provveduto ad organizzare una serie di viste mediche per ognuno di loro allo scopo di capire esattamente quali siano le loro necessità primarie quali, farmaci, pannoloni, materassi e/o reti automatizzate, sedie a rotelle ed eventualmente la possibilità di applicare protesi. Le visite mediche si stanno svolgendo in questi giorni e avremmo voluto aspettare a presentare il progetto una volta definito ma poi sono arrivati i primi video che pubblichiamo e non abbiamo resistito alla loro pubblicazione per potere condividere con ognuno di voi la soddisfazione che esprimono questi volti. Quando li abbiamo incontrati per la prima volta ci avevano detto che in passato altre associazioni avevano ascoltato i loro problemi ma poi nulla si era fatto e non avevano più avuto notizie di sorta. Da subito li abbiamo rassicurati dicendo che la nostra è una piccola associazione ma nel nostro piccolo avremmo fatto quanto possibile e da subito ci siamo mossi. Non appena avremo la relazione dei medici interpellati creeremo un progetto specifico destinato a loro ma nel frattempo se qualcuno vuole può già iniziare a sostenere le iniziative con cui siamo partiti.

L’ultimo pomeriggio di missione, come ormai è consuetudine, lo abbiamo passato con i nostri piccoli amici con i quali ci siamo recati al parco giochi e ci siamo goduti per tutto il pomeriggio la loro compagnia e abbiamo cenato insieme a loro e alle loro madri che nel frattempo avevano cucinato negli spazi dedicati. E’ poi venuta la sera che ha portato il triste momento dei saluti che però questa volta è stato molto meno triste perché si è tornati in Italia con un nuovo scopo, un nuovo progetto da realizzare per aiutare questo gruppo di persone che per la loro nazione, per la loro rivoluzione, hanno sacrificato tutto o quasi ed in cambio, al momento non hanno avuto nulla visto che sono costretti a vivere come rifugiati in un paese che non è il loro. I video che ci sono arrivati ci fanno pensare di avere intrapreso la strada giusta e siamo certi che con l’aiuto dei nostro sostenitori riusciremo a fare nascere ancora speranze in chi rischia di perderle.

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